LEONARDO DA VINCI BOTANICO

Nella ricorrenza del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci (1452-1519) in tutta Italia e anche in Francia, dove il genio toscano visse a lungo e morì, si sono svolte o sono ancor in corso manifestazioni celebrative. In tante sedi accademiche, la figura e l’opera del celebre scienziato e artista italiano sono state ripercorse e illustrate facendo emergere la sua operosità e, soprattutto, la genialità e la fecondità del suo pensiero. Alla base del sapere e delle scoperte di Leonardo, viene posta la straordinaria curiosità.
Gli interessi di Leonardo spaziano tra tutti i saperi noti alla sua epoca: dalla pittura alla scultura, dalla meccanica all’idraulica, dall’architettura alla geologia, dall’anatomia alla zoologia, dalla fisiologia alla geografia, dalla matematica all’ottica, dalla statica all’astronomia ed alla botanica. Per lo scienziato, la base di ogni conoscenza è la verifica diretta compiuta attraverso l’osservazione.
Leonardo, dunque, si interessa di botanica e questa attenzione alle piante e alla loro diversità rimane documentata in alcuni disegni e appunti conservati presso musei e biblioteche europee. Alcuni disegni di piante sono chiaramente preparatori e si ritrovano come sfondo, complemento o, ancora, cornice di sue opere pittoriche, piuttosto che punto focale dell’opera. Essi dunque non sempre possiedono valore di documentazione scientifica, ma piuttosto si configurano come esercizio rivolto a introdurre l’esperienza maturata in opere di maggiore valenza artistica.
Si tratta di disegni a tempera e le specie rappresentate – definite con la terminologia descrittiva ai tempi in vigore – sono più di una ventina, considerato che in alcuni fogli il disegno comprende più specie, alcune delle quali di non facile identificazione tassonomica. Ma non sono i disegni che fanno assurgere a botanico Leonardo, quanto alcune osservazioni fra cui quelle sulla disposizione delle foglie sui rami o, ancora, sulla crescita concentrica del fusto nelle piante legnose. Dunque un Leonardo anticipatore della fillotassi e della dendrocronologia, ma non solo.